
Cos’è oggi la sostenibilità?
Sostenibilità, che termine magnificamente denso! Sostenibilità ambientale, sostenibilità nella moda, sostenibilità economica, culturale, sociale. Ah, ho già menzionato la sostenibilità energetica? Mi fa venire il mal di testa. Tutto – e utilizzo a posta questo pronome per generalizzare – è oggi potenzialmente collegato alla sostenibilità. Persino le bottiglie di plastica riciclata che di solito troviamo lungo le rive dei fiumi. 🙂
Che termine meravigliosamente variegato! Se avete letto l’articolo di presentazione del blog, avete probabilmente compreso perché amo la sostenibilità, e soprattutto, perché amo parlare di sostenibilità. Ciò che mi piacerebbe evidenziare in questa sede è però cosa implica concretamente la sostenibilità in questi primi anni Venti del 2000.
Che termine meravigliosamente frainteso! Si tratta di protezione ambientale? Cambiamenti climatici? Diritti umani? Moda? Greenwashing? È tutto o il contrario di tutto? Proviamo a riordinare questo verboso casino.
Quindi… Cos’è la sostenibilità?
Come avrete capito dall’introduzione, la sostenibilità di oggi è sfaccettata, motivo per cui l’ho definita densa, variegata e fraintesa. Offre tuttavia una cornice onnicomprensiva che ci aiuta ad affrontare questioni delicate per migliorare la nostra vita e quella del pianeta su molteplici livelli.
Ma andiamo con ancora più ordine: il termine sostenibilità comprende la parola sostenere, che a sua volta deriva dal latino sustinere. Abbiamo quindi i sinonimi tenere, sostenere, mantenere, resistere, perdurare. Non è un caso che il significato attualmente attribuito alla sostenibilità è quello di “qualità che permette di continuare ad esistere sul lungo termine”.
Definizione generale a parte, il suo significato ha assunto una dimensione economica, ambientale, sociale e culturale. Il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sociale del 2005, a tal riguardo, identificò i cosiddetti Tre Pilastri della sostenibilità, vale a dire sviluppo economico, sviluppo sociale e protezione ambientale.
Lo sviluppo economico è il più problematico, in quanto si tratta essenzialmente della capacità di un’economia di sostenere un certo livello di produzione economica all’infinito. In quanto tale, se non investiamo in sviluppo sostenibile (per quanto l’accostamento di tali parole possa apparire ad alcuni discutibile), può diventare un problema ambientale, poiché il sistema che minaccia maggiormente l’ambiente è per natura consumeristico e inquinante.
Lo sviluppo sociale comprende diversi aspetti che si riducono ad un’idea principale: la capacità di mantenere e promuovere il benessere sociale di un paese, una comunità od un’organizzazione sul lungo termine. Alcune delle dimensioni di questo pilastro includono la protezione della salute e del benessere degli individui, l’edilizia sostenibile, l’educazione e la lotta contro la povertà.
La protezione ambientale è probabilmente la preoccupazione primaria se pensiamo al futuro dell’umanità. Essa definisce il modo in cui studiamo e proteggiamo gli ecosistemi e gestiamo le risorse senza tuttavia danneggiare l’ambiente. Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto se consideriamo la misura in cui questo pilastro è inestricabilmente legato ai due precedenti.
Proprio come un effetto domino, questi tre principi cardine della sostenibilità influenzano il modo in cui tutti gli aspetti della società e dell’economia si sviluppano nel tempo. Ecco perché, ogni giorno, salta fuori una nuova “[aggiungete il termine che preferite] sostenibile” (si vedano le voci turismo sostenibile, finanza sostenibile, moda sostenibile, e così via). E per quanto questo fenomeno possa farci credere che la sostenibilità sia diventata inflazionata, sono del parere che non sia sempre il male assoluto purché si migliori effettivamente qualcosa o, per lo meno, si sensibilizzino gli individui.
Queste dimensioni intrecciate della sostenibilità si riflettono nei famosi – sto sopravvalutando l’interesse delle persone sul tema, ma suvvia, lasciatemi fare la sognatrice – 17 obiettivi, cioè gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs). Inclusi nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (“ […] un piano d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità”), mirano ad affrontare questioni come la fine della povertà e della fame, un’educazione inclusiva ed equa, l’accesso a fonti di energia rinnovabili, città inclusive e sicure, pratiche ambientali sostenibili e società pacifiche.
E per quanto appaiano come l’ennesima dichiarazione stile “desidero la pace nel mondo”, questa lista riesce a far emergere la natura intersezionale degli obiettivi contenuti. L’ampio spettro di dimensioni che intersecano. Offre così un approccio integrato per affrontare delle sfide globali interconnesse.
Di conseguenza, analizzando gli Obiettivi, non si può non sottolineare come la sostenibilità non sia più vista soltanto come una questione puramente ambientale e/o socio-economica, bensì onnicomprensiva. Ecco perché potrebbe essere utile collocarla all’interno della cornice dell’intersezionalità.
Sostenibilità e ambientalismo intersezionali
L’intersezionalità può essere definita come il modo in cui “gli effetti di diverse forme di discriminazione si combinano, sovrappongono e intersecano”. Il termine fu coniato dalla giurista e attivista statunitense Kimberlé Crenshaw nel 1989 (qui trovate il suo fantastico TED Talk), la quale lo utilizzò inizialmente per sottolineare che, sebbene le questioni razziali e di genere siano considerate separatamente, esse sono in realtà connesse. Per questo motivo, studiarle in maniera isolata potrebbe far perdere la visione d’insieme, in quanto un individuo può diventare vittima dell’interazione di differenti tipo di discriminazione.
A partire da questo presupposto, negli ultimi anni il significato di intersezionalità è stato ampliato per includere tutte le identità sovrapposte degli individui e le varie forme di discriminazione che possono subire a seconda, ad esempio, dell’etnia, del genere, della classe o dello status socioeconomico, dell’età, dell’abilità fisica o psichica, e persino della religione.
Questa visione ha ovviamente avuto un impatto sui movimenti di giustizia sociale, soprattutto negli Stati Uniti, poiché l’intersezionalità ci aiuta a comprendere come le molteplici battaglie per la giustizia siano interconnesse e necessitano di solidarietà condivisa fra tutti i movimenti (da notare il fantastico lavoro sul tema svolto da Intersectional Environmentalism). Perché? Perché battersi per la protezione dell’ambiente e del pianeta significa anche battersi per la protezione degli esseri umani e dei loro diritti umani. Suona familiare? Sì, pensate agli obiettivi di poco fa.
Ad esempio, la giustizia ambientale può essere considerata come l’intersezione fra ambientalismo e giustizia sociale. Se articolata in termini intersezionali, include anche l’ineguaglianza presente nel degrado ambientale e come essa influenzi comunità diverse in modi altrettanto diversi. Questo significa ad esempio che nel tentativo di diventare dei migliori ambientalisti o sostenitori di pratiche sostenibili, sarebbe opportuno includere anche tutti gli aspetti dell’identità di un individuo (cultura, genere, religione e così via). In altre parole, essere realmente inclusivi al fine di non escludere niente e nessuno da un potenziale miglioramento.
La mia opinione sulla sostenibilità
La prima volta che ho letto qualcosa sull’intersezionalità e il suo legame con l’ambientalismo e la sostenibilità ne rimasi immediatamente catturata. Avevo ricercato per così tanto tempo una visione più ampia e completa che mi desse degli strumenti per aiutare gli altri a comprendere, ad esempio, che non ha senso promuovere la giustizia ambientale se poi accettiamo che un gruppo di bambini (non per forza proveniente dalla lontana altra parte del mondo, ma anche dietro casa) non possono permettersi un’educazione di base e di qualità a causa dello stato economico delle loro famiglie, come se fosse normale.
Allo stesso tempo, comprendo la prospettiva di coloro che criticano questo approccio. Vi è il rischio che tale concetto sia “un po’ ovunque”? Divisivo? Controverso? Certo. Ma dall’altro lato dobbiamo essere capaci di guardare attraverso una più ampia prospettiva – le sfide globali, locali e individuali sono interconnesse. E abbiamo bisogno di maggiore solidarietà, che al momento è ben poca eh.
Per cui, una volta stabilito cos’è la sostenibilità, è necessario un nuovo approccio per un vivere sostenibile. Una visione ampia di sostenibilità capace di produrre benefici sul lungo termine in ogni dimensione della nostra vita e di quella del nostro pianeta.
Quindi, beh, la sostenibilità del 2021 è protezione ambientale, diritti umani, accesso a cure mediche adeguate, salute mentale, stili di vita, finanza, moda. Interseca molteplici dimensioni. Ecco perché potrebbe essere corretto affermare che significa anche essere coerenti in ciò che si predica e in ciò che si pratica. La politica è fondamentale, la filosofia e l’arte sono del fantastico nutrimento per la mente, evitare di acquistare oggetti inutili è un’abitudine salutare, battersi per i diritti umani è di estrema importanza e un diritto umano di per sé. E ciononostante, non possono essere compartimenti stagni. Devono unirsi ed essere inclusivi per implementare la giustizia su molteplici livelli.
Attenzione però, questo non vuol dire “tutto o niente”. Al contrario, si tratta di agire in maniera ampia e complessiva, muovendosi a piccoli passi a 360 gradi. La sostenibilità è quindi sfaccettatamente perfettibile, così come noi esseri umani.
E adesso, al di là di tutti i rompicapo accademico-andanti, qual è la vostra opinione a riguardo?
G.
Fonti e cibo per la mente
Arica L. Coleman (2019), “What’s Intersectionality? Let These Scholars Explain the Theory and Its History”. In Time, March 28, 2019. Disponibile qui https://time.com/5560575/intersectionality-theory
Intersectional Environmentalist, disponibile qui https://www.intersectionalenvironmentalist.com/
“Intersectionality” (n.d.). In Merriam-Webster. Estratto da https://www.merriam-webster.com/words-at-play/intersectionality-meaning
“Sustainability” (n.d.). In Cambridge Dictionary. Estratto da https://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/sustainability
United Nations, The 17 Goals. Disponibile qui https://sdgs.un.org/goals
United Nations (2015), Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development. Disponibile qui https://www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=A/70/L.1&Lang=E
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