
Come ridurre la propria impronta ecologica digitale
Le abitudini sostenibili si sono fortunatamente moltiplicate nell’ultima decade. Si va dal vivere a impatto zero, alla cosmesi “verde” e senza plastica, fino alle numerose ricette vegane. Ma, mmh, internet? Il digitale?
Vi siete mai chiesti se i cinquanta film che avete guardato in streaming durante l’anno hanno magari provocato un po’ d’inquinamento?
Se questa idea non vi è mai passata per la mente, non dovete sentirvi in colpa. Va bene, nessun problema. Non me l’ero mai chiesto neppure io fino a quando un mattino ricevetti una simpatica email a riguardo. Questa è una delle ragioni per cui ho deciso di focalizzarmi su questo tema: davvero poche persone che conosco sono consapevoli della propria impronta ecologica digitale.
Sebbene questo sia comprensibile, il fenomeno non può più essere ignorato ed è pertanto necessario agire. Perché un mondo armonico e sostenibile dovrebbe anche basarsi su un internet verde animato da abitudini sostenibili.
So cosa state pensando adesso: davvero le azioni di un singolo utente cambieranno il mondo intero da un giorno all’altro? Probabilmente no. Ciononostante, credo che l’azione congiunta di centinaia di migliaia di utenti possa avere un impatto. E in ogni caso, è comunque importante sensibilizzare a riguardo, no?
Ecco dunque una lista di azioni da intraprendere per ridurre concretamente la nostra impronta ecologica digitale.
- Quando possibile, optate per il download invece dello streaming. Quanto alla musica, le piattaforme di streaming audio consumano meno di quelle incentrate sui video. Tuttavia, considerate anche che se davvero apprezzate un album e lo ascoltate a ripetizione, potreste sempre supportare gli artisti acquistando le loro creazioni materialmente oppure online. Personalmente adoro la mia piccola collezione di album, una preziosa fonte di ispirazione e bellezza quotidiana. Sì, mi emoziono facilmente con l’arte, e potresti farlo anche voi ????
- Scegliete il WiFi invece del 4G, in quanto il 4G produce fino a 23 volte di energia in più del WiFi.
- Guardate film e video con una minore risoluzione.
- Disabilitate i video automatici su piattaforme con Facebook o YouTube.
- Spegnete il modem durante la notte o quando sei fuori casa. Non ne avete bisogno quando siete via e non lo usate. Potrebbe anche essere un modo per ridurre il consumo di elettricità, che significa anche pagare una bolletta ridotta.
- Pulite la vostra casella di posta elettronica per evitare di accumulare email e aumentare il consumo di dati.
- Disiscrivetevi dalle newsletter che non leggi più. Per quanto l’impronta ecologica di una singola email non sia enorme, quella di tonnellate di email inutili lo è. È stato stimato che l’utente medio riceve fino a 2,850 email non lette ogni anno, le quali sono responsabili di circa 28.5 Kg di CO2.
- Evitate gli allegati se possibile, utilizzando invece dei collegamenti ai documenti, ed evitate di inviare messaggi a numerosi destinatari se non necessario. Ancora più interessante, inviate un messaggio, se del caso! Produce soltanto 0,014 g di CO2.
- Riducete la quantità di file conservati nel cloud al minimo. Maggiori i dati conservati, maggiore è il consumo di energia nei centri di elaborazione dati. Maggiore l’inquinamento.
- Da una prospettiva più materiale, potreste scegliere di ridurre i rifiuti elettronici, riparare ed estendere la vita dei vostri dispositivi, oppure di comprarne di ricondizionati. Se ne possedete già uno ben funzionante, avete davvero bisogno di comprare l’ultimissimo smartphone e/o super intelligente computer e/o super… boh? Risposta: no. Non ne avete bisogno, fidatevi. E sono certa che potreste resistere all’impulso. Fate un tentativo (e se non sapete come, lasciatevi ispirare da un po’ di riflessioni minimaliste).
Un passo avanti con l’advocacy
Se voleste dedicarvi ancora di più a questa missione e andare oltre, considerate le seguenti azioni:
- Diventate consapevoli di come le piattaforme alimentano i propri servizi.
- Utilizzate piattaforme, banche dati, network e motori di ricerca alimentati da fonti di energia sostenibile.
- Schieratevi, sensibilizzate, votate e scegliete con criterio. Nel XXI secolo gli esseri umani sono perlopiù considerati in quanto consumatori. Beh, traiamo un vantaggio da questo status e difendiamo i nostri diritti di consumatori per un mondo digitale più pulito e sostenibile.
E se agire non è abbastanza e volete approfondire il tema, ecco un’analisi più dettagliata sull’inquinamento digitale per comprende come e perché le nostre abitudini digitali possono inquinare l’ambiente.
Spero che questo articolo sia stato in qualche modo utile. Non siamo soli nel cammino verso il miglioramento personale e comune.
Ulteriori consigli per ridurre l’impronta ecologica digitale? Lasciateli nei commenti!
G.
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