
Come creare un ambiente di lavoro ecosostenibile (parte 1)
Credo che tutti sappiamo cosa succede nel momento in cui si comincia a prestare attenzione allo stato in cui versa l’ambiente e si desidera prendere l’iniziativa: si salta nella pazza tana del coniglio che è l’ecologia e nella maggior parte dei casi si rivoluziona l’intera vita.
Il tipico viaggio, di solito, ha come prime fermate l’alimentazione o i prodotti per il corpo, poi magari i mezzi di trasporto, l’abbigliamento, oggetti d’uso quotidiano, abitudini, passioni, chissà, pure le relazioni. È un processo che guida ciascuno di noi a riscoprire la natura più pura e la genuina semplicità della nostra vita.
A livello cronologico, l’ultima area che ho tentato di rendere più (eco)sostenibile nella mia vita è il mio ambiente di lavoro. Cosa c’è meglio di un ambiente pulito e a basso impatto per essere più “produttivi”? Ho pertanto effettuato dei piccoli cambiamenti diventati, gradualmente, delle vere abitudini, riuscendo perfino a introdurre altri individui attorno a me al magico mondo delle Tre R (ridurre, riutilizzare, riciclare).
Tuttavia, non voglio concentrarmi esclusivamente sull’ecosostenibilità materiale, ma anche su quella più intersezionale, così come vedrete nella seconda parte dell’articolo ????.
Ecco dunque quelli che, secondo me, sono i primi passi concreti per rendere il proprio ambiente di lavoro ecosostenibile. Non vi faranno sacrificare né molto denaro né lo “stile” (qualora questo possa essere un problema…).
Riduci, riusa, ricicla!
1. Riduci, riusa, ricicla: un mantra ormai noto che ci accompagna da anni e che può essere applicato a qualsiasi settore della nostra vita. Consiste fondamentalmente nel consumare di meno e meglio, riutilizzare ciò che abbiamo fino a quando è fattibile e smaltire i rifiuti correttamente (negli appositi contenitori) se dobbiamo gettarli via. Personalmente reputo la prima R – ridurre – la più efficace: meno consumiamo, meno roba abbiamo da riutilizzare o smaltire. Un atto che necessita di maggiore attenzione, okay, ma suvvia, non siamo questi intelligenti esseri umani che riescono a gestire tutto ciò e pure di più? ????
2. Un ottimo esempio che ci fa vedere le 3 R in azione riguarda l’utilizzo della carta: evita di stampare se puoi. Stampa fronte/retro se non puoi. E se hai collezionato migliaia di pezzettini di fogli bianchi, sparpagliati per tutta la stanza, e hai l’impulso di gettarli nel cestino? Fermati! Crea un taccuino, basta una pinzatrice. E magari evita di utilizzare i post-it, ché tanto li perderesti da qualche parte in ogni caso.
3. Hai mai pensato di utilizzare un distributore d’acqua automatico per il tuo ufficio/azienda? Sono così diffusi al giorno d’oggi, eppure continuano a non esistere in numerosi edifici (dove invece le macchinette zeppe di bottigliette di plastica fanno furore). Trovo utile avere a disposizione acqua fresca quando ne ho bisogno, acqua che posso bere direttamente dalla mia borraccia o tazza. Il che mi porta al prossimo punto.
4. Porta con te una tazza riutilizzabile. Bottigliette in PET? Tazze di plastica delle macchinette? Nah. puoi utilizzare la tua tazza, sostenibile e più igienica. Hai solo bisogno di piazzarla nelle macchinette, nel distributore dell’acqua o dove necessario, riempirla e, beh, goderti la tua bevanda. Inoltre, se sei il responsabile della situazione, un altro passo significativo potrebbe essere quello di regalare delle borracce brandizzate ai tuoi dipendenti così da promuovere delle abitudini ecosostenibili all’interno dell’ufficio.
5. Se utilizzi articoli da ufficio, potresti optare per delle alternative ecosostenibili. Alcuni esempi includono cancelleria e quaderni compostabili, matite che una volta piantate germogliano, penne riempibili, lavagne in bambù. Generalmente, la regola di base è preferire oggetti privi di plastica e di qualsiasi altro packaging.
6. Mobili e oggetti d’arredamento sono una componente chiave di ogni ufficio, sia esso a casa propria sia all’interno dell’edificio aziendale. Scegliere mobili di seconda mano o ricondizionati potrebbe essere una valida alternativa e potrebbe dare al tuo ufficio un certo tocco vintage affascinante. Potresti anche decidere di abbellire le stanze con piante per interni: purificano l’aria e donano una certa atmosfera rilassante.
7. Abbraccia la luce naturale! Il meglio che potrai fare è aprire quelle tende e quelle tapparelle e – se sei fortunato – goderti la luce del sole. Ridurrà il consumo energetico, permettendoti di risparmiare sulle bollette, e sarà tra l’altro una scelta più salutare per la tua vista.
8. E per quanto riguarda la tua impronta ecologica digitale? Abbiamo visto che internet può contribuire a inquinare l’ambiente se i suoi servizi sfruttano l’energia di fonti non rinnovabili. Potresti quindi rendere più sostenibili le tue abitudini digitali passando, ad esempio, ad un motore di ricerca ecosostenibile, riducendo il numero delle email, o guardando video a bassa risoluzione quando necessario. Qui potrai scoprire altri metodi 🙂
9. E quando non li utilizzi o lasci la tua stanza, spegni i dispositivi e le luci. Sconnetti ogni oggetto che possa consumare inutilmente energia (tipo i caricabatterie-sanguisughe del nessuno di turno) e passa alla modalità “risparmio energetico” quando invece li utilizzi.
10. Hai mai considerato donare ciò che non ti serve più? Magari ti trasferisci in un nuovo edificio, oppure ti vuoi semplicemente sbarazzare di qualcosa che non usi, per semplificare e rendere il tuo ufficio, chissà, più minimalista! Se questo fosse il caso, potresti prendere in considerazione l’opportunità di donare i materiali e i mobili di cui non hai più bisogno ad altri individui, organizzazioni benefiche e associazioni che, al contrario, potrebbero necessitarne.
Ecco la fine della prima parte di un discorso più ampio che approfondiremo nella sua seconda e ultima porzione. Ho elencato una lista di dieci passi per rendere più vivibile il nostro ambiente di lavoro, ma sono certa ci siano molte più idee. Quali sono le vostre? Lasciatele pure nei commenti!
G.
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