
3 fonti d’ispirazione per una vita più sostenibile
Credo in una definizione trasversale di sostenibilità, che non è perfetta, bensì perfettibile. Non riguarda soltanto l’ambiente. La sostenibilità dovrebbe abbracciare tutti gli aspetti della nostra vita e ogni passo, per quanto minuscolo, è sempre migliore della completa inazione.
Non possiamo migliorare la qualità dell’aria che respiriamo senza cambiare il nostro sistema economico; non possiamo cambiare il nostro sistema economico senza modificare il nostro stile di vita; non possiamo modificare il nostro stile di vita senza lavorare correttamente sulla nostra personalità e le nostre abitudini, il che ci porta anche a dover migliorare la nostra salute mentale e le relazioni con le altre persone.
Tutto è interconnesso. Pertanto, se vogliamo vivere in un pianeta più sostenibile, dovremmo concentrarci sul raggiungere dei benefici durevoli e genuini sotto molteplici aspetti. E praticare almeno l’ABC non è neanche economicamente dispendioso, anzi 😉
Vediamo allora come possiamo agire. E se desiderate dei consigli più dettagliati sul tema, dovreste iscrivervi alla mia newsletter mensile 😛
1. Lifestyle, aka stile di vita
Cominciamo dalla via più semplice (okay, okay, per la maggioranza non è affatto semplice): lo stile di vita! Cambiare le nostre abitudini per renderle più sostenibili e adatte ai bisogni nostri e del nostro pianeta.
Prendiamo ad esempio la casa. Qui la regola delle 3 R può essere applicata a quasi tutto. Ridurre, riutilizzare e riciclare non è mai stati più semplice.
Ridurre il consumo di energia, carta, plastica, acqua, spreco di cibo, spazzatura in generale è chiave.
Come? Facendo attenzione alle nostre abitudini più comuni.
- Spegni la luce quando non è necessaria.
- Abbassa il termostato se non è vitale – 25 gradi… davvero?
- Scegli dei fornitori di energia sostenibile.
- Utilizza prodotti che fanno bene all’ambiente e alla tua salute (cioè non rilasciano, ad esempio, tossine o microplastiche).
- Riutilizza e risparmia l’acqua. Chiudi il rubinetto se lavi i denti, riutilizza l’acqua di cottura della pasta – ottima per le piante –, mentre l’acqua di riso è meravigliosa per la pelle. Oppure puoi ridurre i consumi del WC utilizzando cassette con sistemi a doppio pulsante… che invenzione!
- Se vai a fare acquisti, porta con te una borsa per evitare quelle di plastica.
- Acquista del cibo locale e di stagione.
- Usa dei contenitori riutilizzabili per conservare il cibo.
- Dimenticati dell’auto: cammina, va’ in bici, opta per l’autobus o il treno, il car sharing o il car pooling.
- Se devi acquistare nuovi vestiti od oggetti per il gusto di farlo, comincia ad acquistare meno, meglio e in maniera più intelligente (tipo: 10 cappotti a poco prezzo e di bassa qualità che non metterai mai vs. 5 cappotti di ottima qualità che potrai indossare più spesso… quale suona meglio?).
- Acquista oggetti e vestiti di seconda mano quando possibile.
- Ricondiziona o ricicla creativamente dispositivi elettronici ed oggetti.
- Dona ciò che non ti serve: rende felici le persone, te inclus*.
Inoltre, sii ragionevole!
Prendiamo di nuovo il cibo. Quando dico che bisognerebbe consumare cibo locale e di stagione, intendo anche qualcosa del genere: abbiamo davvero bisogno di mangiare, non so, melanzane e pomodori freschi a dicembre? Davvero?!
Se necessitate della logica per comprendere ciò, ecco la logica: tra le altre cose (e lo premetto per evitare, si spera, che qualcuno osservi “Eh ma non si tratta solo di quello” :D), acquistare cibo locale e di stagione vuol dire che non occorre che tale cibo viaggi più di noi consumatori, il che alla lunga risulta in minori emissioni dai trasporti e una migliore qualità dell’aria che respiriamo. Queste azioni, inoltre, supportano le nostre comunità locali e ci permettono di consumare cibo più fresco e genuino perché contenente in teoria minori pesticidi (specifico “in teoria”).
Uno dei modi migliori per comprare locale e di stagione è rivolgersi ai produttori locali. Avete mai sentito parlare della filiera corta? Mercati dei contadini, GAS e simili ci mettono a disposizione cibo locale di qualità che tratta bene sia noi sia l’ambiente. Oppure si può scegliere cibo proveniente dal commercio equo e sostenibile, non coltivato dagli schiavi contemporanei.
Infine, se voleste spingervi un po’ oltre, potreste persino considerare di modificare la vostra dieta. Vegetarianismo, veganismo, flexitarianismo (o semivegetarianismo), così tante opzioni là fuori! Basterebbe anche solo rispettare davvero la dieta mediterranea. Il legame tra i sistemi alimentari e l’inquinamento ambientale è così profondo che non possiamo omettere questa opzione quando si tratta di vivere in maniera sostenibile.
2. Salute mentale e crescita personale
Creare una vita sostenibile significare anche migliorare la qualità di tale vita dall’interno. L’atto più semplice – per quanto complesso – da fare è proprio prenderci le nostre responsabilità; lavorare su noi stessi; guarire, per guarire il pianeta.
Negli ultimi anni è aumentata l’importanza che l’opinione pubblica attribuisce alla salute mentale. Inoltre, l’industria della crescita personale è cresciuta notevolmente, influenzando in modo positivo la vita di molti individui. Si tratta di un valore aggiunto? Fuffa? Sinceramente, è un dibattito che non mi interessa purché sia possibile migliorarsi davvero.
Migliorare la nostra salute mentale è un atto di responsabilità personale. Occorre comprendere che non siamo da soli. Che ci sono persone disposte ad aiutarci a guarire. Il passo più importante di questo complesso processo è proprio questo. Quindi non abbiate paura di allungare una mano e creare dei nuovi benefici per la vostra vita.
Occorrerebbe poi promuovere la nostra crescita personale. Innanzitutto, imparando. Come? Leggere sarebbe la mia prima opzione, ma potete trovare miriadi di altri metodi che vi calzino meglio. Ci sono centinaia di libri, corsi, specialisti là fuori il cui obiettivo è aiutarvi a fiorire.
3. Cittadinanza attiva
In quanto cittadini abbiamo diritti e doveri e siamo responsabili della nostra società, dei nostri diritti e dell’ambiente, e dovremmo agire al fine di preservarli.
Voglio soprattutto esplorare tre aspetti legati al concetto di cittadinanza attiva: informarsi, fare volontariato e votare.
Informarsi sulle questioni del mondo e della comunità in cui viviamo mediante delle fonti affidabili è essenziale. Questo si traduce nel confrontare fonti diverse e prestare attenzione a chi fornisce l’informazione, dove e come. E no, il padre dell’amichetto del vostro cuginetto che scrive messaggi conturbanti circa poteri astrusi su un’applicazione di messagistica non è una fonte affidabile.
Fare volontariato è forse l’esempio più palpabile di cittadinanza attiva. Perché? Mmh, vediamo. Mi hanno chiesto così tante volte perché facessi volontariato. A volte la considero una domanda un po’ impertinente, che trasuda velati “Nessuno ti paga, chi te lo fa fare; goditi la vita, di che impatto parli?”.
Eccetera, eccetera.
La mia risposta è sempre la stessa: credo negli individui che agiscono con gentilezza e in maniera genuina per produrre un impatto positivo. Per aiutare la comunità e l’ambiente a guarire e proteggere i diritti di tutti senza chiedere nulla in cambio.
Le comunità locali e la società civile hanno così tanto valore sottostimato! Fatemi assaporare un volatile momento di puro idealismo: mettete il naso fuori dalla porta e aiutate l’organizzazione benefica dell’angolo della strada; preparate una torta per un senzatetto; unitevi alle attività di quel gruppo di giovani che tentano di sensibilizzare i bambini del quartiere sull’ambientalismo. Fidatevi, farete una differenza.
Sono sicura che quel gruppo di attori che circa 17 anni fa mostrarono ad una infantile classe di infanti un video sulla violenza presente negli allevamenti intensivi non ha idea di come abbiano contribuito a plasmare il loro immaginario, tra cui il mio.
Eppure, ci sono riusciti.
Oh, quasi dimenticavo, votate con criterio. Niente di più, niente di meno.
G.
P.S. Quale altra categoria aggiungereste a questa lista?
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